L'ambiente

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili deriva in larga parte dal fotovoltaico, presente attraverso l’istallazione di numerosi impianti dislocati in varie regioni italiane, soprattutto in Toscana dove sono presenti gli impianti fotovoltaici più rilevanti come quelli di Cavriglia e Tegolaia.
Rilevante è l’apporto fornito dalla centrale a biomasse, situata nel Comune di Calenzano (FI), che contribuisce in maniera significativa alla produzione di energia da fonte rinnovabile, in particolare quella termica.

La tabella successiva mostra in sintesi il dettaglio dell’energia elettrica prodotta da tutte le fonti rinnovabili di proprietà del Gruppo. La ripartizione tra le fonti rinnovabili segue una dinamica consolidata e pertanto in linea con il triennio, l’84,6% del totale dell’energia elettrica prodotta dal Gruppo nel corso del 2022 deriva dal fotovoltaico, il 15,1% dalle biomasse e lo 0,3% dall’idroelettrico.

L’impianto a biomasse di Calenzano produce energia termica destinata al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria per molteplici edifici pubblici e privati. Nel 2022 vi è stata una diminuzione del 6,3% rispetto al 2021, e pertanto i livelli di produzione sono stati simili a quelli registrati nel 2020. La diminuzione della produzione di energia termica da biomassa è dovuta essenzialmente al processo di ottimizzazione dell’impianto che ha consentito di produrre più energia elettrica (come detto in precedenza) a discapito di una lieve flessione della termica.

Il Gruppo Estra affianca la produzione di energia da fonti rinnovabili ad una più tradizionale basata su fonti non rinnovabili mediante quattro impianti di cogenerazione, di proprietà di Estra Clima, alimentati a metano e situati a Sesto Fiorentino, Siena e Ancona. Tali impianti contribuiscono alla produzione di energia elettrica, termica e frigorifera.
Dalla tabella sottostante emerge un evidente decremento della produzione di energia elettrica dal 2021 al 2022 con una riduzione del 66,3%. Questo è dovuto in larga parte dalla mancata produzione dell’impianto di Ancona che ha prodotto energia solo nel mese di gennaio prima di subire un guasto.